mario il precario

I primissimi videogiochi erano ossessionati dalla guerra fredda, città da bombardare, corse allo spazio, missili, missili e ancora missili...



Con il disgelo, finito l'incubo nucleare, il videogioco, spesso avversario e arbitro in un confronto titanico tra l'uomo e la macchina, si evolve, trattando tematiche attuali e globali...


Il russo Tetris ci parla del lavoro flessibile, il proletario non è più nella catena Fordista e deve districarsi tra nuovi problemi e nuove soluzioni da trovare, ottimizzando lo spazio e il tempo.
Come non pensare a PacMan, ai suoi fantasmi non tanto inconsci, tipici dell'uomo post moderno consumatore, alla sua voracità nel compiere il suo destino senza mai potersi fermare, consumare o essere consumato, in uno schema monotono, quasi ossessivo, sempre più competitivo, fino a quasi l'infinito, fino alla morte, fino al livello 256, che sopraggiunge per ricordarci i limiti della natura umana, o quelli di un byte.




Da questo labirinto che è il sistema, come ci si esce?
Il cinico Bomberman ci suggerisce una strada possibile, il terrorismo.



Altra vittima del capitalismo è uno dei personaggi più conosciuti in ambito videoludico: il migrante italiano Mario.



Mario è sfruttato, nel 1981 in Donkey Kong è armato di una grossa mazzola, lavora in cantiere su impalcature sconnesse, con barili di petrolio in fiamme. Cerca di districarsi nelle difficoltà della vita, rischiando la morte per l'obiettivo tipico dell'uomo medio, avere un lavoro e riprodursi con la propria principessa.



Dopo poco trova occupazione prima in una fabbrica di mattoni, ma viene licenziato ed è costretto a ripiegare su un cementificio , sempre a cristalli liquidi.



Nemmeno lì il lavoro sarà stabile, nel 1983 viene spostato insieme a suo fratello Luigi in una caldaia infestata da tartarughe giganti e granchi incazzatissimi. La paga è costituita da pochi miseri gettoni.




La domenica per arrotondare fa l'arbitro di tennis.



In wrecking crew lo troviamo in una impresa di demolizioni, anche qui a rischiare la vita per pochi spicci, spesso subendo la ferrea concorrenza di altri operai. Mario il precario, mezza vita spesa nella fogne e l'altra metà a cercare senza fortuna l'amore:

”sorry Mario, but your princess is in another castle”.

Fa lavori umili e pericolosi, puo' morire molte volte, ma non si arrenderà mai.

Mario è vivo, e lotta insieme a noi...
















Per giocare usa i tasti ENTER, Z , X, ←, →, ↓, ↑

3 comments:

Anonymous said...

attenzione...tensione...devo porre una questione retrò molto importante...girando per lastfm ho letto che il mitico angelo badalamenti oltre che famoso compositore cinematografico è anche stato ingaggiato dai dirigenti dell'ATARI per comporre le musiche di un videogioco che è tutto un programma..Farenheit dovrebbe essere il titolo..per questo caro diegoz devi assolutamente trovarlo se sei un vero retròvideoblogger

Anonymous said...

si ma è un gioco moderno, mica retro

Anonymous said...

mario servo del programmatore!

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lista scemi:

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